AREE DI INTERVENTO


 

Il tema del Bullismo si è imposto all'attenzione comune in maniera via via crescente suscitando sempre maggiore allarme. Per quanto il fenomeno possa essere amplificato dal clamore con cui viene presentato sui media, è innegabile che abbia ormai raggiunto dimensioni preoccupanti. Il termine “bullismo” si riferisce ad un gruppo oppure ad una persona implicati in atti di intimidazione e danneggiamenti, sistematici, verso un soggetto più debole. In particolare si parla di bullismo quando sono presenti i seguenti elementi:

- Intenzionalità degli atti di prevaricazione: il bullo agisce con l’intenzione e lo scopo preciso di dominare sull’altra persona, di offenderla e di causarle danni o disagi

- Persistenza nel tempo: sebbene anche un singolo fatto grave possa essere considerato una forma di bullismo, generalmente gli episodi si ripetono nel tempo e con una frequenza elevata

- Natura della relazione asimmetrica: il bullo prevarica sulla vittima che sempre subisce, senza riuscire a difendersi

Altri fattori che intervengono sono la differenza di età e/o il genere sessuale. Spesso gli episodi di bullismo vedono coinvolti un singolo soggetto contro un altro, ma anche un gruppetto di 2 o 3 persone a danno di una sola vittima

Gli attori necessari perché avvenga un atto di bullismo non sono due, bensì tre:

Il bullo che sfrutta una posizione di superiorità per prevaricare (aggredendo,derubando,isolando, insultando o deridendo)

La vittima che, incapace di reagire e di ribellarsi, vive uno stato di profonda sofferenza, di autosvalutazione e di emarginazione. Se non adeguatamente supportata può isolarsi fino a pregiudicare un sereno percorso evolutivo.

Gli spettatori cioè coloro che assistono o sono a conoscenza di queste prepotenze. Hanno un ruolo molto rilevante e tutt’altro che passivo: si può dire che senza la loro presenza un atto di bullismo non avrebbe significato e sarebbe vissuto dalla vittima come un’esperienza di sicuro drammatica ma senza tutta quella serie di conseguenze in campo sociale e relazionale che costituiscono appunto i tratti distintivi di un atto di bullismo rispetto agli altri atti di violenza.


Intervista a Federico Tonioni: Cybebullismo

Il Bullismo produce effetti che perdurano nel tempo e che causano rischi evolutivi sia a breve che a lungo termine,non solo per la vittima ma anche per il bullo:

Per il bullo possiamo avere:

A breve termine:

-basso rendimento scolastico

-Disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole

-Difficoltà relazionali

A lungo termine:

-ripetute bocciature e abbandono scolastico

-Comportamenti devianti e antisociali

-Violenza in famiglia ed aggressività sul lavoro

Per la vittima invece

A breve termine:

-sintomi fisici e psicologici

-problemi di concentrazione ed apprendimento con calo del rendimento scolastico

- difficoltà a frequentare la scuola e perdita di interesse nelle attività scolastiche

-autosvalutazione e scarsa autostima

A lungo termine:

-disturbi psicologici

-abbandono scolastico

 

Il Cyberbullismo presenta notevoli affinità con gli altri atti di bullismo per quanto riguarda le caratteristiche generali. Tuttavia alcune particolarità lo caratterizzano e meritano di essere conosciute e comprese se si vogliono fronteggiare e gestire adeguatamente questo genere di episodi, la cui diffusione è ormai in crescita esponenziale:

- Entità del pubblico: come abbiamo visto la presenza di un pubblico è fondamentale per un atto di bullismo, che perderebbe di significato se nessuno ne potesse venire a conoscenza . Ebbene, internet consente di raggiungere in brevissimo tempo un pubblico enorme, quasi illimitato, amplificando esponenzialmente la portata del danno inflitto portandolo a conoscenza di un numero molto maggiore di persone, in tempo reale.

- Estensione di Internet: la presenza capillare di Internet contribuisce a potenziare questo effetto: la vittima percepisce che per lui non esistono più luoghi sicuri: le minacce o le prese in giro possono raggiungerlo fin dentro casa grazie ai social network o all’e-mail. Anche l’idea di poter cambiare classe, scuola o addirittura città diventa inutile: una rapida ricerca sul pc da parte dei nuovi compagni permetterebbe di ‘ripescare’ facilmente video, foto o racconti dell’accaduto. Rispetto ad un atto di bullismo “tradizionale”, la pressione subita dalla vittima risulta estremamente più potente fino a risultare talvolta intollerabile. La caratteristica della rete di essere infinitamente grande la rende paradossalmente infinitamente piccola per questi soggetti, come una stanza senza porte o finestre.

- Assenza di un contatto personale diretto: gli attacchi portati in rete sono potenzialmente più duraturi e violenti: il fatto che la violenza non sia agita fisicamente sul corpo della vittima fa si che né il bullo né il pubblico percepiscano immediatamente le reazioni emotive della vittima ed avvertano anche le proprie in maniera attenuata, facendo sì che la violenza possa esprimersi ed a volte autoalimentarsi senza essere bilanciata dal limite imposto dalla realtà fisica. Si tratta quindi di minacce e violenze spesso prive di elementi materiali concreti (percosse, danneggiamenti, furti) ma non per questo meno dolorose o dannose.

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